Pici toscani come si possono gustare

Pici toscani, come si possono gustare?

I pici sono gli indiscussi protagonisti della cucina toscana. Si tratta di una pasta fresca che ricorda
molto gli spaghetti, anche se di spessore maggiore. Si preparano molto facilmente, impastando la
farina con acqua e sale e si abbinano ai condimenti più disparati.
Quelli più conosciuti e tradizionali sono senza dubbio i pici all’aglione e i pici alle briciole. Ma si
prestano benissimo anche con altri sughi e ragù, per la capacità che hanno di abbracciare e
assorbire il condimento.
Questo formato di pasta è piuttosto diffuso in buona parte del Centro Italia, anche se poi ha preso
nomi diversi in base alle regioni, ed è diventato l’ingrediente base di ricette tradizionali differenti.
Noi vorremmo passare in rassegna qualche altro modo di condire questo tipo di pasta e scoprire
ricette alternative, da provare anche a casa.

Pici funghi e salsiccia

Come accennato i pici sono un formato di pasta che trattiene molto bene il condimento e, per
questa ragione, ci si può sbizzarrire con i più disparati sughi.
Tra questi rientra il ragù di funghi e salsiccia, due prodotti della cucina toscana molto utilizzati. La
pasta all’uovo, infatti, esalta perfettamente il sapore dei funghi. Il piatto, volendo, può essere
arricchito anche con qualche scaglia di tartufo, se disponibile.

Pici al ragù di cinghiale

Il ragù di cinghiale, come i pici, è un pezzo forte della cucina tipica toscana. Corposo, deciso e
molto saporito, oltre che con le classiche pappardelle, può essere assaporato anche con i più
tradizionali pici. Il ragù richiede senza dubbio una preparazione piuttosto lunga, per raggiungere il
suo pieno sapore, e anche diversi ingredienti.
Tra questi, oltre alla carne di cinghiale, figurano la cipolla, l’aglio, il sedano, il pepe, il sale, l’olio e
le spezie, come chiodi di garofano, bacche di ginepro, salvia e alloro.
Una sfumatura con dell’abbondante vino rosso e una passata di pomodoro di qualità, faranno il
resto, in quello che è considerato uno dei ragù più pregiati della cucina tipica toscana.

Pici al ragù bianco di pesce

Tra le ricette dei primi piatti non si può fare a meno di nominare anche il pesce. La Toscana, infatti,
contempla molte località di mare famose, dove assaporare dell’ottimo pesce.
In base al pescato del giorno si può comporre il ragù come meglio si crede, anche se il più saporito
resta sempre quello a base di molluschi e crostacei.
Spazio quindi a scampi, gamberi, calamari, seppie, cozze, vongole, lingue rosse e chi più ne ha, più
ne metta, senza dimenticare, ovviamente le canocchie.
Il ragù bianco non prevede l’impiego di passata di pomodoro, anche se molti la preferiscono.
Piuttosto, una volta soffritto il pesce e sfumato col vino, soprattutto se vi sono carapaci, si può
ricavare un ottimo fumetto da aggiungere al ragù ed esaltare ulteriormente il sapore di mare.
Quello a cui bisogna prestare maggiore attenzione nell’abbinamento con i pici è che questa
tipologia di pasta richiama molto condimento, è bene quindi abbondare e soprattutto far risottare
bene la pasta nel sughetto di pesce, in modo che non risulti secca e asciutta.

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